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CHE PIANTA METTIAMO IN STA CASA?

CHE PIANTA METTIAMO IN STA CASA?

In molte città gli spazi esterni delle nostre case sono limitati. Non c’è da meravigliarsi quindi se sempre più gente tende a circondarsi di meravigliose piante da interno per aggiungere natura e colore ai propri spazi. È interessante, infatti notare quanto il design degli interni dipenda dagli spazi esterni, visti, amati, anche solo sognati, che siamo in grado di portare dentro alla nostra casa. Mobili in legno, finiture in pietra e persino pelli di animali su tappeti e cuscini sono tutti piccoli suggerimenti ai grandi spazi aperti. Nonostante tutti i modi che troviamo per introdurre la natura nelle nostre abitazioni, i più importanti e vantaggiosi sono le piante.

Le piante sono ornamenti colorati che catturano lo sguardo e danno valore allo spazio, e risultano indispensabili per molte ragioni: migliorano la qualità dell’aria di casa riducendo le tossine presenti (quattro piante di Areca o di Maranta, assicurano una fitodepurazione dell’aria al 100% per un ambiente di 25 metri quadrati); incentivano il buon umore perché contribuiscono, con i loro colori e le forme più stravaganti, a costruire uno spazio unico, personale e antidepressivo (il verde è un colore curativo!); donano un tocco di stile personale e creativo alla casa, dove il risultato finale rispecchia un tratto della personalità di chi le sceglie; aggiungono vita allo spazio cambiando aspetto durante l’anno, secondo il susseguirsi delle stagioni; creano una relazione perché stimolano le persone a prendersene cura, donando soddisfazione e appagamento.

Arredare con le piante da interno è dunque tornato di moda: oltre alle piante comuni e a buon mercato, in tutte le città e online esistono ormai negozi specializzati che propongono delle specie rare e pregiate, importate con cura da paesi lontani. Sta nascendo una vera e propria corsa alla pianta più particolare, da esibire con orgoglio nella propria casa, che però si scontra con le capacità tecniche di ognuno.

La parola chiave quindi è progettare, poiché sceglierle, posizionarle e prendersene cura sono le parti di un progetto in cui bisogna rispettare alcune regole:

  • conoscere l’esposizione dello spazio che vogliamo arredare: la luce è la cosa più importante; pensate al luogo dove andrete a collocarla e osservatene l’esposizione (molto luminosa, in penombra, con luce diretta o non), tenendo conto che a distanza di un metro dalla finestra è per la maggior parte delle piante ombra o mezz’ombra, anche nel caso di una finestra rivolta a sud, che significa condizioni di vita difficili. Una volta stabilito la quantità di luce che riceverà, potrete decidere per quale pianta optare. Ma come fare? Ecco alcuni suggerimenti:

o Finestra verso Nord: sarà necessario puntare su piante d’appartamento che necessitano  di poca luce.
o Finestra esposta a Sud: serviranno piante da interni che non temono la luce diretta.
o Finestra esposta a Est: la luce del sole entrerà soprattutto nelle ore mattutine e non sarà troppo forte.
o Finestra verso Ovest: potrete coltivare piante dall’esigenza luminosa medio-alta.

Attenzione: soprattutto chi vive in città, non può basarsi solo sull’esposizione delle finestre (una finestra può essere esposta a sud, ma potrebbe esserci un grosso palazzo che fa ombra, per esempio). Quando in casa penetra poca luce, quindi, bisognerà coltivare piante da interni che resistono a condizioni di scarsa luminosità. Ricordate che le piante grasse, anche se sono descritte sempre come piante bisognose di poca manutenzione, sono molto esigenti in termini di luminosità. Inoltre, quando la pianta da appartamento è in fase di crescita richiede più luce rispetto al periodo di riposo che solitamente cade in autunno e in inverno; le piante con foglie variegate con tonalità crema o verde chiaro, necessitano di molta più luce rispetto alle piante a foglia verde.

  • verificare la temperatura e l’umidità della stanza: è importante offrire un ambiente favorevole. La quasi totalità delle piante d’appartamento proviene dalle foreste pluviali (nel loro ambiente d’origine l’umidità atmosferica è molto alta, tra 80% e 90%), quindi dobbiamo fornire anche nelle nostre case una buona umidità, altrimenti vedremo i nostri vasi deperire e le foglie ingiallire. Una buona soluzione può essere quella di vaporizzare spesso le foglie con uno spruzzatore o di inserire nel sottovaso dell’argilla espansa bagnata che piano piano cederà dell’umidità favorendo il benessere della pianta, considerato che dobbiamo quasi sempre tenerle lontane dai termosifoni accesi (il bagno, per esempio, dove l’umidità è alta e le aiuta a prosperare, è perfetto per le piante soprattutto aeree e le felci). Spesso si ottengono scarsi risultati perché si ha la tendenza a innaffiare troppo causando ristagni e marciumi delle radici e del colletto. Bisogna sforzarsi per trovare un equilibrio e di innaffiare quando la pianta ne ha veramente necessità. In definitiva è sempre meglio intervenire una volta in meno che una volta in più; prima di farlo vale la pena di assicurarsi che il substrato sia davvero asciutto inserendo un dito in profondità.
  • l’aria: molte specie hanno bisogno di un buon riciclo d’aria, la maggior parte però teme correnti di aria fredda che possono portare un arresto della crescita;
  • valutare il volume della pianta in età adulta: per decidere se lo spazio scelto potrà essere adatto anche nel tempo non bisogna sovraffollare gli spazi perché ogni specie ha bisogno del suo habitat per crescere e nemmeno lasciarle rade o casuali. Bisogna creare un’area vegetale (dove tra l’altro l’umidità sarà più alta grazie alla densità di piante) composta da vasi e piante di diverse dimensioni e forme;
  • valutare il portamento della pianta: esistono piante alte (perfette in stili contemporanei, in open space con linee pulite e decorazioni minimaliste), piccole e medie (se tante e coordinate aggiungono carattere a un davanzale), ricadenti (cambiano il look a una mensola o una libreria) o rampicanti (riescono a decorare una parte spoglia), aeree (se appese decorano delicatamente le finestre);
  • scegliere lo stile che vogliamo in casa (tropical jungle, minimal, shabby, contemporaneo, elegante, etc) e cercare le piante e i vasi adatti a ciò che sentiamo più affine;
  • attenzione agli animali: verificate il tasso di tossicità delle piante che desiderate, perché alcune potrebbero non essere adatte ai vostri amici domestici;
  • un po’ di consapevolezza: bisogna sapere quanto siamo preparati e quanto tempo vogliamo dedicare alle piante (non sono oggetti di design!). Se sei un neofita, è una buona idea iniziare con alcune specie di piccole e medie dimensioni a bassa manutenzione.

Photo credits:
1. simonaelle.com
2. elmueble.com
3. elmueble.com
4. gucki.it
5. grazia.it
6. elmueble.com

 

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Se desiderate approfondire, per info e prenotazioni, scrivete a plantsittertorino@gmail.com

The Plant Sitter è lo pseudonimo di Valentina Paracchi, ex marketing manager discografica, Giardiniera d'arte per giardini e parchi storici e Garden designer (ha lavorato presso il giardino del Borgo Medievale, di Palazzo Madama e l'Orto Botanico di Torino), che dal 2013 è la "tata delle piante" di coloro che hanno bisogno di progettare, curare o semplicemente lasciare in affido temporaneo durante le vacanze il proprio verde urbano. Offre un prodotto da boutique, dove si mettono in relazione cura del dettaglio, fine gusto estetico, approfondita preparazione tecnica ed esperienza con spazio, colori ed esigenze personali del cliente che desidera avere uno angolo verde armonioso nel proprio giardino, terrazzo, balcone o all’interno dell’abitazione.  Progettista di Cibele e Wall Cibele con c12+ 

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