SUPERIORE

Riusi inconsueti

Riusi inconsueti

Amo moltissimo usare quotidianamente vecchi oggetti scovati nei mercatini (ma già lo sapete!) ed in questo articolo spero di darvi qualche nuovo spunto attraverso le fotografie di ciò che ultimamente è arrivato tra le mie mani.

La settimana scorsa ero a Scicli e in una viuzza ho scovato il magazzino di un rigattiere… naturalmente… addio spiaggia e tuffo tra gli scatoloni impolverati!

La prima cosa che ho desiderato portarmi a casa è questa formina in ceramica di Caltagirone risalente alla fine dell’ ottocento.
Non avevo idea di quale fosse il suo uso quotidiano ed il signore della bottega mi ha spiegato che serviva per la mostarda.

Io ho subito immaginato un portasapone, ma anche un porta… un sacco di altre cose!!! Porta olive su una tavola estiva, porta bigiotteria sul comodino, svuota tasche all’ingresso…

Questa piccola pentola di latta, molto segnata dalla vita, ma per me ancora con un brillante futuro, diventerà un originale contenitore per gli strofinacci in una piccola realtà che sta nascendo.
I vari contenitori di latta sono tra gli oggetti più versatili per essere riutilizzati, in casa mia diventano sovente porta piante economici e belli.

Stanca di vedere sempre lo stesso quadro sulla parete ho deciso di riusare in modo creativo alcuno dei piatti che avevo in dispensa. Per “movimentare” un po’ ho aggiunto coperchi e vassoi, tutti accomunati da disegni di roselline.

Che cosa ne pensate?
Avete qualche riuso creativo da suggerirmi?

Sono Anna, ho 52 anni e vivo a Torino con i miei due figli e quattro gatti. Amo le isole, le colazioni in albergo, i fiori freschi, le biografie delle donne del passato, le case e le cose che portano con sé una storia da raccontare. La mia più grande passione è quella di dare una seconda vita agli oggetti del passato. Li cerco nei mercatini delle pulci, a volte li trasformo ed altre volte li adatto a ciò che mi può servire... sempre immagino a chi possano essere appartenuti e quale possa essere stata la loro storia prima di arrivare tra le mie mani.

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