
Scambio casa a San Francisco
Nell’estate di tre anni fa mia figlia mi chiese di fare un “miracolo” e combinarle un homeswap nientemeno che a … San Francisco!
Per gli eventuali nuovi visitatori di questo fantastico sito che è In-sta-casa, in questa mia rubrica racconto di scambi case che la mia famiglia ed io facciamo da 15 anni a questa parte e che ci auguriamo di tornare a fare quanto prima.
In pratica funziona così: io do casa a te e tu la dai a me. Semplicemente! Il tutto a costo zero. Per i dettagli vi rimando al mio primo articolo, ma vi dico solo che non abbiamo mai avuto esperienze che non siano state ENTUSIASMANTI, come anche le persone che ne hanno fatto parte.
Ma torniamo alla richiesta di mia figlia; premetto che lei era alla fine del suo anno come ragazza au pair presso una famiglia a New York (altra esperienza pazzesca per ragazzi dai 18 ai 26 anni che stra consiglio a chiunque abbia voglia di aprirsi al mondo, vivendo in una famiglia americana, migliorando l’inglese e guadagnando pure), al termine del quale – solitamente il 13 esimo mese – questi ragazzi se lo passano in giro per gli USA con il gruzzolo che si sono messi da parte a tal uopo (wow, mai usato ma qui suona bene!).
Ergo, mi lancio nella ricerca sui siti e alla fine, tra le tante famiglie contattate, riesco a concludere con una che vive poco fuori San Francisco e che concorda per uno scambio simultaneo! E fin qui, tutto come da manuale. Loro verranno da noi al mare per una settimana, poi proseguiranno la loro vacanza europea in Provenza e Spagna, mentre mia figlia si installerà nella loro casa con tre amiche che la raggiungeranno dall’Italia e con le quali intraprenderà un bellissimo viaggio on the road per la California, tipo Thelma e Louise… al quadrato!
Ma cos’ha di speciale questo ennesimo, riuscitissimo scambio casa? Bè, le dimensioni della loro “dimora” rispetto a quelle del nostro appartamento di 50 mq!!
Se c’è qualcosa che ancora oggi mi “sfugge” di questo meraviglioso mondo, è spesso la disparità di metratura e di tipologia di case e l’ammirevole apertura mentale di chi, come in questo caso, antepone la curiosità per la zona di interesse rispetto ad una sorta di equità tra le case scambiate. Non che il nostro appartamento al mare non sia molto carino, accogliente, ben inserito in un grande parco con piscina e discesa al mare, ma se voi sapeste con che case l’abbiamo scambiato, davvero fareste fatica a crederci.
Fatto sta che le quattro ragazze avranno a loro completa disposizione, udite udite: un villone da capogiro da 8 persone con vista in lontananza del Golden Gate, un grande giardino con piscina, l’immancabile zona barbecue, un SUV a disposizione per l’intera settimana (sì, questa volta lo scambio include anche l’auto) e… la nanny che farà le veci di un tassista, andandole a prendere perfino in aeroporto! Vi rendete conto? Giudicherete voi dalle foto a fondo articolo di cosa sto parlando…
Con l’auto a disposizione le ragazze gireranno per parchi naturali, andranno nella Napa Valley per cantine e si delizieranno nel percorrere la famosa Lombard Street, la strada celebre per il tratto composto da ripidi tornanti nel centro di San Francisco. Invidia massima da parte mia! Cosa avrei dato per vivere una vacanza del genere con le mie amiche a 23 anni?!!
Inutile dire che mia figlia mi fa un monumento e le sue amiche pure! Un bel risparmio tra casa e affitto auto e non sarà l’unico homeswap che riesco a concludere per la loro vacanza californiana; riuscirò infatti, con mia grande soddisfazione, a combinarne un altro di 4 giorni a San Diego all’ultimo momento (e la generosità d’animo della coppia con cui concludo è qualcosa che esula dall’umana comprensione) e 6 giorni in un appartamento in un grattacielo di Miami fronte mare per l’ultima parte del loro viaggio (con tanto di Mustang gratuita per andare fino a Key West); ma per questi due vi rimando al mio libro in uscita a breve, in cui racconto i nostri primi 20 scambi casa in giro per il mondo. Non perdetelo, mi raccomando!
Avrò modo di conoscere la famiglia di San Francisco – madre, padre e due figlie adolescenti – quando andrò a riprendermi al mare la nostra auto lasciata in uso e li accompagnerò alla stazione da cui partiranno per la Provenza. Molto entusiasti della vacanza, dei luoghi visitati, del cibo e del mare, li trovai però alquanto sconvolti dal fatto che non avessimo l’asciugatrice (”ma dove asciugate il bucato voi?”, mi chiese stupita Jane poco dopo esserci conosciuti, e alla mia risposta “ma lo stendiamo al sole cara”, lei spalancò tanto d’occhi, guardò suo marito come se le avessi detto …. che ne so, che ci facciamo la doccia sotto una cascata, o peggio, aspettiamo che piova e infine gli disse sottovoce:”oohh, come nei film ambientati nel sud Italia”!
Ah come amo gli stereotipi! Viaggiando ci si imbatte in un sacco di curiose opinioni o situazioni precostituite che ci riempiono di soddisfazione quando palesemente confermate!
Trovai davvero buffo che l’unica “lamentela” riguardasse l’asciugatrice e non l’enorme disparità di sistemazione (per la quale peraltro si firma vicendevolmente un accordo di scambio e su cui non ebbero mai da eccepire né prima né dopo).
Il mondo è bello perché vario, mi dissi, ma quello dell’homeswap è sorprendentemente variopinto e variegato e non c’è scambio che non ci arricchisca di nuovi usi, culture, mentalità e modi di vivere e pensare diversi tra loro.
Al prossimo racconto allora! Sono riuscita a trasmettervi un po’ della magia e dell’apertura mentale di questo mondo? Non nego che ci sono aneddoti che, ancora oggi, mi riempiono di stupore.