Lo scambio casa
Alzi la mano chi non passerebbe una settimana in una casa sul mare, magari davanti a uno di quei vecchi fari classificati del Connecticut, un’auto a disposizione per visitare i dintorni e una spiaggetta privata da cui godere dei tramonti da favola sorseggiando un buon bicchiere di vino? O perché no, in un trullo storico di Alberobello, con giardinetto e pergola fuori dalla cucina dove consumare un’abbondante colazione prima di partire per i bellissimi paesini della Valle d’Itria? O magari trascorrere le vacanze di Pasqua in un attico di un palazzo haussmaniano nel quartier latin vista Tour Eiffel? Mi fermo, perché penso che tutti abbiate iniziato a vagare con la mente e sognare una vacanza così… ma il bello è che tutto questo può essere possibile, e a costo zero!! Sì, avete capito bene! Lo scambio casa permette di trascorrere weekend, settimane o mesi a casa di qualcun altro, completamente gratis (escludendo il viaggio che ovviamente è a carico vostro).
Da 14 anni la mia famiglia ed io facciamo le vacanze in “homeswapping”: io lascio casa a te e tu la lasci a me. Lo so, le domande che vi stanno sorgendo sono lecite e sono le stesse che ci siamo posti noi prima di decidere di iscriverci a uno dei tanti siti di Scambio casa: come funziona esattamente? Perché dovrei lasciare la mia casa (principale o di vacanza) a degli sconosciuti? Che garanzie abbiamo? Ebbene, la grande community di persone che hanno scelto questo modo di fare vacanza (e vi assicuro che pochissimi lo fanno per risparmiare, la stragrande maggioranza lo fa perché amante del genere) è formata da veri e propri cultori dello scambio casa, perché lo considerano non solo uno scambio di un bene materiale, ma soprattutto un arricchimento umano e culturale (il livello è medio alto). Il rispetto della cosa altrui è altissimo, dimostrando così un alto livello di civiltà.
Ci si iscrive ad un sito (io personalmente sono fedele a Homelink.Italia), si mettono le foto e la descrizione della casa che si intende dare in scambio, si sceglie la zona di interesse (in tutto il mondo) e si inizia a corrispondere con gli altri iscritti; per me è la fase più divertente, perché inizio a soddisfare la mia curiosità, al limite del voyeurismo, per gli interni delle case altrui e a progettare il viaggio, oltre che ad essere un buon modo di intrecciare nuove amicizie, magari facendo pratica con le lingue straniere! Sono un’insegnante di francese e di lingue ne ho studiate un po’, quindi per me è anche un piacere e un modo per tenermi allenata.
Una volta individuato lo scambio che fa per voi, si compila un “accordo fra le parti” in cui si concorda il periodo, su come ricevere/inviare le chiavi (mi è capitato di riceverle per posta, di trovarle in un nascondiglio in giardino o essere accolti dai vicini di casa a cui i proprietari le avevano lasciate) e, infine, si decide se al termine della vacanza ci si fa i bucati e le pulizie di casa vicendevolmente o se si lascia il compito alla rispettiva signora delle pulizie se la si ha.
Non occorre scambiare casa simultaneamente, si possono concordare scambi per periodi diversi (solo se si tratta di una seconda casa, anche se gli stranieri quasi sempre lasciano la loro abitazione principale); non c’è un minimo o un massimo di giorni, c’è chi va via per un weekend o per settimane. Infine, non deve essere per forza uno scambio alla pari: io ho dato molte volte il nostro appartamento di 50 mq al mare e sono andata in ville da otto/dieci persone molto più grandi! La longère nei castelli della Loira con piscina tre piani di casa per 10 persone è solo uno degli esempi che potrei farvi ed è sintomatico dello spirito di chi fa lo scambio casa per scelta. Spesso si rischia molto di più affittando la casa ad estranei i quali, lo so per esperienza diretta e non, talvolta proprio in virtù del fatto che hanno pagato, non si curano troppo di aver rispetto delle cose, mentre invece lo scambio casa è un dare/ricevere nel totale rispetto della cosa altrui.
I bambini amano moltissimo questo tipo di vacanza ed è anche molto educativo per loro: “giocate pure con i giochi degli altri, ma poi si rimette tutto a posto con cura” e la stessa cosa vale per gli adulti che magari ascoltano la musica o leggono riviste o i libri della casa ospitante arricchendo le proprie conoscenze.
Personalmente ritengo che una casa abitata sia molto più confortevole e fornita rispetto ad un’anonima casa in affitto. Anzi, a tal proposito, vi cito un bellissimo aforisma inglese che ho fatto mio da tempo, che recita: “a house is made with walls and beams; a home is built with love and dreams”!
Fare una vacanza in scambio casa è un po’ come calarsi nella vita di una famiglia del posto; ci è anche capitato di fare conoscenza con i vicini di casa dei nostri ospiti, o incontrarci di persona con la famiglia stessa (accavallandoci di un giorno così da poterci conoscere).
Inoltre, affidandosi ad uno dei tanti siti, si ha la certezza che le persone siano comunque selezionate (chi dovesse sgarrare dalle regole pattuite nell’ ”accordo di scambio tra le parti” verrebbe subito bannato dal sito o segnalato; gli esperti sono presenti ed efficienti e se capita che qualche regola procedurale non venga rispettata lo si segnala ai referenti del sito che risolvono il problema).
Non vi posso descrivere le esperienze di scambi che abbiamo vissuto in questi anni… e visto che Elisabetta mi ha dato l’opportunità di parlarne in questo meraviglioso “contenitore” che è @instacasa, inizio a darvene un piccolo assaggio, riservandomi di proseguire ogni volta con un racconto un po’ più dettagliato, magari soffermandomi a parlare di quell’ambiente della casa che più mi aveva colpito in quel determinato viaggio e che mi è rimasto nel cuore, o dell’atmosfera calorosa e accogliente di quell’altra, o della vasca da bagno in ghisa nel cottage della campagna inglese, oppure di alcune bellissime amicizie che ne sono nate! E allora vi parlerò della casetta molto British nel quartiere di Hampstead Heath a Londra, della vecchia scuoletta di paese riconvertita in casa nel Dorset in piena Jurassic Coast nel sud dell’Inghilterra, del meraviglioso trullo ad Alberobello e dei suoi coni, della villa a San Francisco con auto a disposizione (mia figlia e le sue amiche se la sono spassata per una settimana nel loro giro in California), dell’ appartamento affacciato su un canale a Venezia, della finca di tre piani davanti al mare di Ibiza, dell’appartamento sui tetti di Siena con vista cattedrale, del loft “industry”nel quartiere del Born a Barcellona, della villa storica sulla collina di Boston di proprietà di un professore di Harvard e di sua moglie editorialista, dell’attico nel cuore di Parigi che per raggiungerlo dovevamo salire a piedi una ripida scala elicoidale fino all’ottavo piano (!), dell’appartamento in cima a un grattacielo nel centro di Sydney (stavolta a spassarsela è mio figlio)….fino ad arrivare alla casa sul mare nel Connecticut, con scambio auto, pass autostradale e spiaggia privata!
Avete ancora dei dubbi? Allora non perdetevi il film “L’amore non va in vacanza” con Cameron Diaz e Jude Law! E’ fedelissimo alla realtà, ve lo garantisco. A parte il fatto che Jude Law non mi ha mai suonato alla porta…
P.S. Un rischio però c’è: è che i figli, crescendo, inizino a chiedere di organizzarsi uno scambio casa per le vacanze con gli amici, com’è successo più volte a noi, e allora lì inizia a non essere più così divertente: a loro le case e a me il lavoro di ricevere! Ma si sa, i figli so’ piezz’ e core!
Adriana Catalano
Complimenti, bellissima iniziativa
Chiara
Grazie Adriana! Un hobby che amo molto e che mi appassiona!
Claudia Agostini
Grazie delle info è sempre stato un mio sogno da quando ho visto il film “l’amore non va in vacanza” di andare con lo scambio in cottage in Irlanda o in Bretagna, ma non ho mai avuto coraggio di iscrivermi e andare avanti con la cosa…ma ora che ho letto il tuo articolo sicuramente mi iscriverò! Grazie ??