SUPERIORE

Bagli e bagliori

Bagli e bagliori

Vi confesso che, quando non sono alla ricerca di uno scambio casa, (a proposito, uno è in corso ad Amsterdam, concordato per mio figlio per lavoro ed è esattamente dietro il Museo di Van Gogh con tanto di giardinetto ), sono alla ricerca della casa dei (miei) sogni.

Mi spiego meglio: io la mia casa dei sogni ce l’ho già, perché ho la fortuna di vivere in un posto che amo e che in 30 anni mio marito ed io abbiamo faticosamente trasformato a nostra immagine e somiglianza e lo amiamo! Ciò non toglie quando mi diletto a smanettare su “Idealista” (sito pazzesco con un sacco di offerte all over the world o quasi), cerco la casa della “seconda vita”, quella che tanti sognano per quando… che so, andranno in pensione o anche prima, chissà quando e chissà come!

A voi non capita?
A me da poco meno di una quarantina d’anni, colpa della mia storica prof di Inglese del liceo che ci parlava spesso di quando sarebbe andata in pensione e del suo progetto folle di trasferirsi col marito in Nuova Zelanda, dietro l’angolo! Pecetto – Aukland! Ebbene, sono ormai 25 anni che hanno realizzato felicemente il loro sogno.

Intanto, per me è sempre un’ottima scusa per guardare e sognare di case, di luoghi nuovi da scoprire, di progettazione d’interni e di giardini.
In questo momento sto vagheggiando due tipologie tipiche di case (perché sì, devono essere tipiche di una zona): le masserie/bagli siciliani e le finca spagnole.

I bagli sono quelle abitazioni tipo fortino per intenderci, con i fabbricati abitativi che racchiudono una corte interna e che risalgono alla Sicilia dei feudi. Non avete idea di quanti ce ne siano in vendita, soprattutto nella zona della Sicilia sud-orientale, attorno a Noto, la città barocca per eccellenza. Solo in quel sito ne avrò viste una trentina, ma perché ho escluso a priori quelle a più di 20 km dalla città. Tutte hanno ettari di terreno coltivato a mandorleti, aranceti, carrubi e sono o completamente da ristrutturare oppure ancora in buone condizioni e lì non è difficile immaginarsele ristrutturate ad arte.

Le finca invece sono i rustici tipici spagnoli, con i muri solitamente a calce bianca, meravigliosamente stondati, con o senza cortile interno e che adoro da sempre, forse anche perché ne sono piene le mie amate riviste di home decor e quasi sempre situati su isole paradisiache come le Baleari per esempio; chissà quanti begli homeswaps si potrebbero fare.. non posso pensarci!

Non so se fra sei mesi sarò passata ad altre dimore tipiche come per esempio le longère francesi, gli stazzu sardi, i romantici cottages della campagna inglese; quel che è certo è che in tutti questi anni di homeswap ne ho già vissute un gran bel numero di case tipiche e di ognuna ho apprezzato le peculiarità, il modo di viverle in base alla tipologia e alla distribuzione degli ambienti e sono convinta che solo questa modalità di vacanza offra una così ampia scelta, dandomi altri mille buoni motivi per continuarne a fare.

Se, invece, quello di vivere un’altra vita altrove dovesse rimanere solo un … bagliore nella mia fantasia, i sogni son desideri e farli fa bene al cuore!

Chiara Peracchio è un’insegnante di Francese presso una scuola media in un paese della collina di Torino. Amante da sempre dei viaggi e delle lingue straniere, ogni volta che ne ha la possibilità fa le valigie e parte col marito e i tre figli – anche se grandi si accodano sempre volentieri - per qualche nuova destinazione! Ma non come fanno tutti, bensì in modalità “scambio casa” o “homeswapping”, un modo low cost di fare vacanza che ormai pratica da quando lo ha scoperto per puro caso una quindicina di anni fa. Da allora, ne è talmente entusiasta che non riesce più a smettere, tanto più che a ogni scambio ha la possibilità di vivere in case bellissime, appagando anche il suo lato “décor-addicted”! In questa rubrica ce ne darà qualche assaggio, con utili tips di viaggio, dettagliate descrizioni di interni caldi e accoglienti, terrazze soleggiate o caminetti scoppiettanti. Seguitela, e ne vedrete delle belle!

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