
Mercatini di Natale a Stoccolma
Quanto mi piace il saluto quotidiano di Elisabetta…”Ciao amiche come vaaa??”
Comunque, da quando ho saputo che quest’anno – causa covid – hanno eliminato i miei amati mercatini di Natale, man mano che passano i giorni ho iniziato a fissarmi sempre di più su quanto mi mancheranno e a ricordare con nostalgia quelli che negli anni ho avuto la fortuna di visitare; così oggi vi voglio raccontare di quella volta in cui la mia amica Laura ed io abbiamo deciso di regalarci un lungo weekend solo noi due ai mercatini di Natale a Stoccolma! Vi piace l’incipit?
Bè, non avete torto, perché è stato uno dei viaggi più estemporanei e eccitanti che abbia mai organizzato, nato dal nulla e deciso e programmato in un batter d’occhio, anzi un batter di telefonata!
“Ehi Chiara” – mi dice Laura non appena rispondo al telefono qualche anno fa verso fine novembre – “senti, ma perché invece di parlarne sempre non ci andiamo davvero a uno di questi mercatini di Natale? Io e te, senza mariti né figli”?
Tempo di reazione mio: due secondi netti! Non si può tergiversare troppo di fronte a una proposta indecente così…allettante! (e non sarà l’unica volta in cui io e Laura combineremo un viaggio in un batter di ciglio, ma questa è un’altra storia).
Quindi informiamo i rispettivi mariti, convincendoli che li stiamo pure risparmiando dall’incombenza di un viaggio noiosissimo… (“tanto sai che barba per voi andar per mercatini, dopo un po’sono tutti uguali…”), allettiamo i figli con una “tre giorni” in montagna con i papà, dove tutto – o quasi – sarà loro permesso e ci buttiamo nell’organizzazione del nostro weekend a Stoccolma.
Sono sempre stata impallinata con i viaggi fai-da-te e piuttosto brava nell’organizzarli, soprattutto da quando faccio scambi casa, ma questa volta io e Laura decidiamo di godercela fino in fondo e di concederci un alberghetto; non mi metto quindi nemmeno a cercare un homeswap, molto più adatto a viaggiare in famiglia o tra amici, e prenoto il volo e una stanza con la colazione inclusa.
Così, il pomeriggio del 6 dicembre, dopo un tentativo fallito di atterraggio per il forte vento su Stoccolma – sorvolo, nel senso letterale del termine, sulla nostra reazione – finalmente atterriamo nella capitale svedese.
Il nostro albergo si trova in centro ed è molto molto accogliente e hygge style, per dirla alla svedese (o forse danese)?
Parlare di centro, per una città come Stoccolma che si sviluppa su 14 isole, è un po’ azzardato o quantomeno improprio, tuttavia non è grandissima e tutto è comodamente raggiungibile a piedi dal nostro hotel.
Secondo voi, due mercatinidinatale-addicted come noi, quanto ci mettono a tuffarsi letteralmente nelle vie illuminate del centro storico? Davvero non vediamo l’ora, tanto più che quel poco che abbiamo scorto nel tragitto dall’aeroporto all’hotel ci ha già conquistato. Il tempo di infagottarci ben bene e usciamo.
A quell’ora la città è un brulicare di gente a spasso; tutte le finestre dei palazzi sono addobbate e illuminate da quei candelieri tipo Ikea uno in fila all’altro, persino gli uffici e le banche, h.24! Eh sì, un dettaglio che non ci sfugge, derivante dal fatto che lì i raggi del sole hanno una direzione obliqua per tutta la giornata, per poi cedere il passo al buio che arriva imperterrito verso le 3 del pomeriggio!! Non vi dico che abbiocco ci prendeva verso le 4 dopo esser state a zonzo tutto il giorno… ci pareva fosse mezzanotte e invece eravamo solo a metà giornata.
Le vie del centro storico – conosciuto sotto il nome di Gamla Stan – sono tutte pedonali e acciottolate; gli edifici che si affacciano sulle sue strade e piazze sono quelli tipici del nord Europa e, in particolare quelli della Svezia, si chiamano Row Houses, proprio perché disposti tutti in fila, delineando in maniera inequivocabile lo skyline di Stoccolma. In pratica quello che tutte le appassionate come me di filmetti svedesi alla Inga Lindström hanno imparato a conoscere e amare.
Laura e io “peregriniamo” da una bottega all’altra (vi immaginate con i mariti appresso che dopo il primo negozio sarebbero rimasti fuori ad aspettarci con due trombe cosi?); tutte sono riccamente addobbate, illuminate da calde lucine, piene di oggettistica nordica nei colori del grigio, oro o rosso. Nei paesi scandinavi, si sa, c’è un po’ il culto delle decorazioni natalizie e lì davvero ci si perde tra delicate boules di vetro soffiato, slitte in miniatura e babbi Home – buy oxandrolone 20mg, natural anabolic bodybuilding – een executive club injectable steroids benefits of soy all about culturism and fitness. natale in legno dipinto, ghirlande e abeti profumati! Subito fuori dai negozi poi, l’odore della bevanda tipica speziata natalizia impregna l’aria e ci fa venire l’acquolina in bocca.
Quello però che attira subito la nostra attenzione e ce ne fa innamorare all’istante, sono le soglie dei negozi. Dovete sapere che lì, davanti ad ogni entrata, vengono abbondantemente adagiati morbidi e profumati rami di abete sopra i quali strofinarsi le suole delle scarpe per togliere il grosso della neve prima di entrare all’interno. Un’ abitudine nordica che ci è parsa pura poesia! Ma non è finita qua, perché la figata pazzesca sono i numerosi bracieri disposti ad ogni angolo di strada che consentono di scaldarsi tra uno shopping e l’altro. Ce ne sono ovunque, accesi con un bel fuoco scoppiettante e appoggiati anch’essi su folti tappeti di rami di abete. Una coccola per il corpo e per la vista! Non si può fare a meno di avvicinarsi e strofinarsi le mani gelate, magari sorseggiando un bicchiere di glögg, il tipico vino speziato venduto dappertutto. Un arredo urbano tutto svedese e decisamente natalizio, che ci ha da subito avvolto in un’atmosfera di grande fascino.
Oltre che ai negozi zeppi di oggetti di artigianato o di oggettistica per la casa dallo squisito design nordico – per i quali avremmo pagato qualunque cosa pur di poterli “svaligiare” e arredarci tutta casa qua in Italia – Stoccolma nel periodo che precede il Natale offre ai turisti deliziosi concerti di cori natalizi all’interno delle sue chiese.
Ad intervalli regolari, tutti i pomeriggi, le numerose chiese in stile gotico del centro storico aprono i loro portali e accolgono gli amanti del genere; le voci sublimi dei vari cori della città godono di molta considerazione e vi assicuro che è un’esperienza alquanto suggestiva! Mentre fuori nevica e fa freddo, dentro si respira una soave atmosfera, in un alternarsi di voci baritonali e di soprani, il tutto alla luce tremolante di grandi candelabri disposti ovunque. Uno dei più bei ricordi che ho di quel viaggio.
Una mèta assolutamente da non perdere è l’isolotto di Djurgården, raggiungibile in battello e vicinissimo a Gamla Stan, dove si trova il museo a cielo aperto più grande di N acetylcysteine drug, paracetamol antidote and for bodybuilding injectable steroids for sale manuel valbuena, from stalin to bodybuilding sports el país. tutta Europa, Skensen. Composto da molte case in legno risalenti al ‘700 – con i tipici tetti in prato verde – al loro interno è possibile rivivere l’atmosfera dell’epoca grazie ad attori in costumi tradizionali che, davanti ai fuochi accesi di grandi camini, cucinano, impastano, leggono o suonano, mostrando ai turisti le semplici attività di vita quotidiana.
Ma quello che rende questo isolotto magico è l’allestimento, ogni anno, del più grande mercato di Natale della Svezia.
Formato da 150 casette in legno, tra le sue bancarelle che affacciano sull’acqua si possono acquistare moltissime cose di svariata natura, dalle decorazioni natalizie di alto livello, ai ricami, oggetti di pelletteria, accessori in lana grezza, renne di pelouche morbidosissime, e poi aringhe affumicate, salse all’aneto, spezie e dolciumi di ogni sorta. Se poi vi viene fame, attorno ai tanti bracieri accesi si può gustare lo street food svedese, squisito e abbondante: aringhe, stufato di renna, polpette con la composta di frutti di bosco, patate con la smetana….mmmh, non sapete che bontà. Calcolate di passarci almeno mezza giornata perché ne vale assolutamente la pena!
Tra i tanti palazzi e musei di Stoccolma, oltre certamente al grandioso Palazzo Reale, non potete perdervi il Vasa, il museo più visitato della Scandinavia e unico al mondo. Infatti, non esiste un vascello così maestoso perfettamente conservato in tutto il pianeta. Affondato durante il suo viaggio inaugurale nel 1628, venne ripescato solo nel 1961 e ricomposto perfettamente.
Bene, ve l’ho fatta venire un po’ di voglia di partire? sono un po’ sadica lo so, ma appena sarà di nuovo possibile, mettetevi in agenda un lungo weekend a Stoccolma, magari in compagnia di una cara amica con cui avete un buon feeling “viaggerino”, ne subirete senz’altro il fascino come è successo a noi, le Thelma e Louise de …nuj auti! (an piemunteis).
Ah, dimenticavo! Mica si può tornare dalla Svezia senza un souvenir natalizio? Non so ancora oggi come sia riuscita a farlo stare nel mio bagaglio a mano, ma un bellissimo candelabro che ho subito adocchiato nella vetrina di un negozio appena arrivata là, è magicamente arrivato intatto avvolto tra maglie e maglioni fino a Torino! E da allora, tutti i Natali, troneggia IN-STA-CASA mia!
Al prossimo viaggio, vi aspetto!
Elena
Bellissimo, grazie di averci raccontato questo viaggio.. ❤️❤️
Chiara
Grazie a voi di leggermi!
Katia
Bravissima racconto talmente coinvolgente che mi sembrava di essere accanto a Lei nelle varie scorribande (cosa che noi donne riusciamo a fare benissimo) grazie
Chiara
Ed è proprio il mio obbiettivo! Riuscire a trasmettere anche solo un pochino l’atmosfera e le emozioni dei viaggi!
Grazie!
Claudia
E brava la mia amica Chiara
Chiara
Ciauuuu! Grazie !!
turkce
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Chiara
Thanks!!
dublaj
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