
Epifania a Siviglia
Un paio d’anni fa mi sono messa d’impegno per trovare uno scambio casa a Siviglia, una città che da anni era nella top list di luoghi più suggestivi da vedere; purtroppo non sono riuscita a combinare le date con le case che avevo individuato e ci siamo affidati a Airbnb, per me da sempre valida alternativa (pagante) allo scambio casa.
Partiamo l’1 gennaio io, mio marito, i nostri due figli maschi (mia figlia studia) e una nostra amica con suo figlio (suo marito e l’altro loro figlio sono maestri di sci nel periodo natalizio e quindi non verranno).
Atterriamo a Siviglia nel primo pomeriggio e l’aria che ci accoglie è tiepida, una sensazione meravigliosa arrivando dal freddo del Piemonte.
La casa che abbiamo affittato è nella parte sud ovest della città, a circa un km dal centro storico, in una zona di viuzze tranquille non lontano dal fiume Guadalquivir. Si tratta di un appartamento al primo piano di una bella casa nuova ristrutturata, nella quale sono stati ricavati 5 grandi alloggi da affittare e con una corte interna fornita di piscina. Il nostro ha due stanze da letto sul mezzanino e un bagno, mentre al piano terra si trova un bell’open space fornito di tutto con un’altra camera e un bagno. Una volta sistemati i bagagli io e la mia amica Laura (sempre lei, la mia compagna di viaggi, quella del viaggetto a Stoccolma ai mercatini di Natale vi ricordate?) lasciamo gli uomini a casa a giocare a carte e ci avventuriamo per la città in cerca della zona storica e di gente! In effetti ci stupiamo della tranquillità del quartiere in cui abitiamo, non c’è quasi nessuno e la cosa ci sorprende: è pur sempre l’1 gennaio, periodo di turismo e quel silenzio e le viuzze semi-deserte non ci tornano…e infatti! Incredibile come, dopo circa un km a spasso per la città, giriamo l’angolo e dal silenzio ci troviamo nel bel mezzo della movida sevillana (non male davvero senza le restrizioni del covid…)
Siamo nel corso principale, in Avenida de la Constitucion, piena di addobbi natalizi, turisti e localini strapieni di gente che si rilassa nei dehors fuori all’ora dell’aperitivo. Camminiamo costeggiando antiche chiese, curiosiamo in vecchi cortili, chiacchieriamo naso all’insù affascinate dalle innumerevoli piccole verande in ferro battuto che abbelliscono i balconi delle case, gli splendidi azulejos – piastrelle in ceramica colorate nelle maniere più disparate tipiche della Spagna e del Portogallo – e l’eleganza dei palazzi con inserti in cotto. Sempre più rapite dalla bellezza della città e dall’atmosfera rilassata e mediterranea anche se in pieno inverno, decidiamo – previo avvertimento a marito e figli – di sederci ad un tavolino sotto una pianta di arance selvatiche zeppa di frutti a gustarci un aperitivo in una piazzettina colma di gente!
Vi assicuro che partire dal clima gelido di gennaio di Torino e ritrovarsi a 14 gradi alle 9 di sera sotto un cielo blu a sorseggiare una sangria insieme a gustosissime tapas è una sensazione meravigliosa che ci fa inevitabilmente ragionare su quanto sia bello poter vivere nel sud della Spagna, ma anche nel sud d’Italia, dove davvero la vita all’aperto è cosa che puoi apprezzare praticamente tutto l’anno. Il tempo passa e, tra una chiacchiera e l’altra, non ce ne accorgiamo!
A malincuore ripercorriamo la strada per ritornare a casa – ci daranno per dispersi ci diciamo – perché alle 23 le strade sono ancora piene di gente a spasso che si gode la serata.
Che dire di Siviglia e dei suoi monumenti? Lo sapevate che la sua cattedrale è la più grande cattedrale gotica del mondo occidentale? È talmente enorme che occupa da sola un intero isolato ed è magnifica nella sua imponenza! E la sua torre campanaria, la famosa Giralda? simbolo della città andalusa, la cui parte musulmana è la più antica e risalente al 1184, essa era destinata a essere il minareto della moschea di Siviglia.
La sua caratteristica è che al suo interno non vi sono scale, ma solo 35 gradini sufficientemente larghi da permettere al sultano Abu Yaqub Yusuf di salire col suo destriero fino in cima per poter ammirare il bellissimo panorama! Quando la Giralda è illuminata, svetta magica nella notte sevillana, tutta immersa in un giardino rigoglioso di aranci!
Il giorno dopo decidiamo di visitare l’Alcazar: complesso monumentale grandioso, è un magnifico edificio ancora oggi utilizzato dalla famiglia reale durante le sue visite in città. Progettato e costruito nel 1300 dai Mori, l’Alcazar è in tutto e per tutto una fortezza araba; subisce però delle contaminazioni gotiche durante il regno cristiano della Spagna, pur conservando la ricchezza e l’opulenza dei palazzi musulmani con i suoi preziosissimi mosaici, le sue cupole dorate, le fontane all’interno dei tanti cortili e patii. Ci si immerge nella storia spagnola visitandolo, si respirano le epoche e gli stili che si sono succeduti e si rimane a bocca aperta di fronte e tanta meraviglia.
Ma quello che sbalordisce letteralmente di Siviglia è la sua Plaça de Espaňa. Vista una volta non si può fare a meno di tornarci quante più volte possibile durante il soggiorno. Non so se riuscirò a rendere l’idea della sua bellezza, ma ci provo. Costruita seguendo lo stile dell’architettura neo-moresca, la sua forma semi circolare (ben 170 metri di diametro) sta a rappresentare un simbolico abbraccio della Spagna e delle sue antiche colonie. Orientata verso il Guadalquivir per simboleggiare la strada verso l’America, la piazza è decorata in mattoni a vista, marmo e ceramica che danno un tocco barocco alle sue due torri; ma quel che è stupefacente del sito è che al centro scorre un vero e proprio canale d’acqua navigabile, scavalcato da quattro ponti che rappresentano i quattro antichi regni di Spagna.
Il colpo d’occhio quando si arriva – l’accesso è da dietro – è pazzesco! Si rimane letteralmente sbalorditi.
I nostri ragazzi si affrettano ad affittare una delle tante barchette per percorrere tutto il canale e ammirarla dall’acqua nella sua circolarità. I palazzi che la attorniano hanno dei lunghi porticati voltati percorribili a piedi e da lassù la vista è ancora più spettacolare. Inoltre, guai a non citarlo, questa è la piazza in cui hanno girato l’incontro tra Anakin e Padme sul pianeta Nabu per gli appassionati di Star Wars, mentre nell’Alcazar è stata girata una delle tante scene del Trono di Spade, dove viene rappresentata la Magione della famiglia Martell.
Bene, Siviglia però non è solo storia e monumenti, ma anche gastronomia e quindi la sera successiva prenotiamo un tavolo in una delle locande meglio recensite per quanto riguarda la paella, proprio di fronte alla Giralda illuminata, dove ci gusteremo una cena all’altezza delle aspettative.
Un’altra zona degna di visita è il mercato coperto di Triana, subito al di là di uno dei ponti che attraversano il fiume, pieno di stand di street food a un ottimo prezzo, dove ci sbizzarriamo nel gustare ogni sorta di cibo, seduti ad uno dei tanti tavolini al sole vista Guadalquivir e costretti – si fa per dire – a toglierci la giacca per il caldo, godendoci il tepore dell’inverno andaluso.
Sotto questo mercato vi sono i resti del castello di San Jorge, sede dell’antico tribunale dell’Inquisizione, rinvenuti in occasione dell’Esposizione Universale di Siviglia del 1992 durante la sua modernizzazione.
Spero di essere riuscita a comunicarvi un po’ del fascino di questa città perché, insieme a Lisbona, è quella che più mi ha lasciato il segno per bellezza, posizione, abitanti e spettacolarità architettonica e urbana.