SUPERIORE

Tips di interni tra Homeswappers

Tips di interni tra Homeswappers

Mai come in quest’ultimo anno le nostre case le abbiamo rese a nostra immagine e somiglianza. Abbiamo iniziato a guardarle con occhi diversi, da tutte le angolazioni possibili e – scommetto che è successo anche a voi – le abbiamo riscoperte! Per me è stato così, nonostante la casa l’abbia sempre vissuta, apprezzata, amata. Ma il doverci stazionare così Plan de entrenamiento de hipertrofia de culturismo 100 mg of viagra home – natural bodybuilding workout plan, natural bodybuilding organizations – last stop the moon. a lungo, notte e giorno e notte e giorno e ancora…. ha rimesso in discussione l’utilizzo – o meno – di angoli e camere che eravamo abituati a considerare poco sfruttabili e che invece si sono rivelati utilissimi agli scopi più disparati, a prescindere dalle loro dimensioni.

Siamo diventati bravissimi a ridipingere, a spostare pezzi di mobilio, perfino a tappezzare pareti… insomma, a fruire efficacemente di un angolino dimenticato in un sottoscala o, perché no, di un piccolo spazio nella zona lavanderia! Sì, perché abbiamo avuto la necessità di dover scandire il più possibile le varie fasi della giornata e, così facendo, ci siamo “ricamati” la casa addosso.

L’altro giorno mi scrive Catherine, la proprietaria di casa del nostro ultimo viaggio in scambio, quello che coraggiosamente e in maniera abbastanza inaspettata abbiamo fatto nel luglio scorso in Bretagna, nell’idilliaco Golfe du Morbihan.

Per chi mi segue sulla mia pagina @home.swap.home sa che la casa in questione era pieds dans l’eau, che dal giardino potevamo scendere direttamente all’ incantevole spiaggetta sottostante e che dalla sua terrazza ci siamo goduti deliziose cene in famiglia, ammirando il rientro silenzioso delle barche a vela davanti al sole che si buttava infuocato nel mare. Un endroit idyllique!

Sarà perché eravamo reduci da mesi di confinamento – come tutti – e di lontananza da due figli che si trovavano all’estero, fatto sta che rimarrà uno degli scambi casa più apprezzati e intensamente vissuti.

Ebbene, proprio ieri Catherine mi scrive, scoraggiata delle nuove restrizioni italiane che le impediranno di venire a Pasqua da noi in montagna a riscuotere il credito di viaggio (così avevamo concordato); mi spiega, inoltre, che essendo suo marito immunodepresso, sono lì confinati tutti e cinque da 6 mesi perchè ritengono troppo rischioso il rientro a casa a Parigi. E meno male che i tre ragazzini sono da sempre in homeschooling

La loro casa in Bretagna gode di una posizione più unica che rara; appartiene ai suoi genitori da 50 anni e a luglio, quando ci siamo conosciuti di persona al nostro arrivo, lei ci raccontava che la considera come uno “scrigno” di ricordi, quelli più belli e cari legati all’ infanzia, quando vi trascorreva i mesi estivi con la famiglia, andando in barca a vela e facendo lunghe nuotate nella baia sotto casa.

Il viverci così a lungo però, per giunta in inverno quando le occasioni di vita all’aperto si riducono, le ha permesso di rendersi conto che gli interni – seppur di un certo fascino nella loro fiera vetustà – e la disposizione delle camere sono decisamente mal sfruttati e poco fruibili, soprattutto per le attività lavorative e di studio di una famiglia numerosa come la sua.

Parlando un po’ della loro vita lì, mi chiedeva un parere su come interverrei io se dovessi “svecchiarla” e renderla più pratica e vivibile.

Pane per i miei denti! Uuhh se fossi lì e mi desse carta bianca!! Un sogno per me ristrutturare quella meraviglia. Ma senza spendere chissà cosa: basterebbe eliminare le vecchie tappezzerie da pareti e soffitti (nelle due camere superiori anche i soffitti ce l’hanno!), ritinteggiare i muri con colori chiari e freschi, optare per un arredamento semplice e lineare, fatto di materiali naturali, utilizzando accessori in midollino e sbiancando magari le travi che ben contrastano con il blu del mare che entra da ogni finestra. Cosa darei per vederla realizzata!

Un altro aspetto dello scambiar casa, infatti, è anche la possibilità di evidenziare – da ospite e quindi con un occhio più oggettivo e distaccato – eventuali migliorìe o aggiustamenti. Sono sincera, raramente siamo stati in case che non erano di nostro gusto, proprio perché nei vari portali di homeswapping c’è un’ampia scelta e quindi si tende a selezionare quelle più belle.

Ma in questo caso abbiamo dato la precedenza alla posizione, talmente époustouflante (stupefacente), che ha ampiamente ripagato gli interni non proprio di design, tra l’altro in un anno in cui mai avrei pensato di concludere uno scambio casa!

Le ho consigliato allora, visto che dispone di tre piccole camere da letto al pianoterra e altre due molto ampie al secondo piano sotto le falde del tetto, di rinunciare a una e di ricavarci un piccolo studiolo per il marito o per i ragazzi qualora avessero necessità di appartarsi. Le ho detto anche che, a parer mio, la camera più adatta è quella in cui aveva dormito uno dei miei figli e alla cui finestra “bussavano” letteralmente le enormi ortensie del lato nord della casa, facendogli persino prendere un colpo una notte in cui sferzava il vento! Sì, perché quando lì c’è il vento le loro capocchie fiorite ticchettano delicatamente sui vetri.

Dovete sapere che in Bretagna le dimensioni delle ortensie sono impressionanti e tutte le case sono abbellite da questo fiore per buona parte dell’anno; sono talmente grandi che arrivano ad essere alte oltre il metro e mezzo ed è proprio per questo motivo che sono sicura allieterebbero la vista e la mente nelle pause studio e di lavoro, quasi come un tuffo nella natura senza nemmeno uscire.

“Sai che non ci avrei mai pensato a rinunciare ad una delle camere? Però mi sa che lo farò, perché ho il sentore che passeremo molto tempo qui in Bretagna, non solo qualche settimana estiva” mi ha risposto entusiasta Catherine.

Non so poi se Catherine metterà mai mano alla vecchia casa di famiglia, ma mi è piaciuto molto lo scambio di idee e non solo di case, l’idea di aver fatto parte di un contesto di vita, anche solo per poco tempo, e aver contribuito a “ripensare” un ambiente; già me la immagino quella piccola stanzetta tutta ridipinta, con un bel tavolo sotto la finestra vista ortensie e il rumore del mare in sottofondo. Una piccola oasi di pace, in-sta-casa bretone.

Al prossimo racconto di scambi case, idee, stili di vita e tanti bei rapporti umani.

Chiara Peracchio è un’insegnante di Francese presso una scuola media in un paese della collina di Torino. Amante da sempre dei viaggi e delle lingue straniere, ogni volta che ne ha la possibilità fa le valigie e parte col marito e i tre figli – anche se grandi si accodano sempre volentieri - per qualche nuova destinazione! Ma non come fanno tutti, bensì in modalità “scambio casa” o “homeswapping”, un modo low cost di fare vacanza che ormai pratica da quando lo ha scoperto per puro caso una quindicina di anni fa. Da allora, ne è talmente entusiasta che non riesce più a smettere, tanto più che a ogni scambio ha la possibilità di vivere in case bellissime, appagando anche il suo lato “décor-addicted”! In questa rubrica ce ne darà qualche assaggio, con utili tips di viaggio, dettagliate descrizioni di interni caldi e accoglienti, terrazze soleggiate o caminetti scoppiettanti. Seguitela, e ne vedrete delle belle!

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