LE BELLE CUCINE IN-STE-CASE DI SCAMBI
Lo scambio casa racchiude tre mie grandi passioni: il viaggiare qua e là, il curiosare e vivere nelle case altrui e la possibilità di comunicare in lingua straniera quando il viaggio è all’estero.
Oggi vi voglio parlare della seconda: la prima cosa che vado a vedere nelle schede di iscrizione sui siti a cui sono iscritta quando sono a caccia del prossimo homeswap sono gli ambienti “diurni”: la cucina, cuore della casa, la zona relax e, se ci sono, gli spazi esterni.
E devo dire che in tutti questi anni mi è capitato di vivere in case con cucine magnifiche o, per lo meno, che rispecchiavano perfettamente il mio ideale.
Non so per voi, ma per me la cucina deve essere sinonimo di accoglienza e convivialità! Ambienti ampi e pieni di luce, con camini o stufe sempre accese, lunghi banconi su cui cucinare o chiacchierare davanti a un buon caffè, oppure piccole ma accoglienti e con calde luci ben distribuite. Se poi hanno l’affaccio su un bel giardino o una terrazza è il massimo.
Mi viene in mente quella del nostro secondo scambio casa, a St.Ouen les Vignes vicino ad Amboise, nel bel mezzo dei Castelli della Loira. Quell’anno siamo capitati in una vecchia longère ristrutturata – la casa di campagna tipica del nord della Francia – di proprietà di una grande famiglia il cui papà era veterinario di cavalli, con tanto di maneggio in casa. Completamente blottie (accoccolata) tra i vigneti, la proprietà era talmente estesa che confinava con un bosco in riva ad un fiume, aveva una grande piscina ed era circondata dalla natura. Tutta la casa era meravigliosa, grande e arredata benissimo, ma la cucina era particolarmente di mio gusto: abbellita da un enorme camino in pietra, al centro aveva un lungo tavolo rettangolare, un angolo attrezzatissimo con tanto di bancone da lavoro la cui parte terminale era adibita a piano colazione. Al fondo c’era lo spazio per un angolo relax con un bel divano e, dulcis in fundo, un’ampia porta-finestra che si apriva su una pergola, studiata e realizzata esattamente come le porte a semi-battente delle stalle dei cavalli!
Non so se avete presente quei grandi portoni metà in legno e metà in vetro, a doppia apertura; quella totale di tutto l’infisso e quella della metà superiore per poter fare affacciare i cavalli senza farli entrare. Magnifica, scenografica e decisamente azzeccata visto che la famiglia vive a stretto contatto con i suoi cavalli che possono tranquillamente andare a spasso per il giardino. L’incredibile era la straordinaria pulizia del prato e delle parti esterne!
Durante la settimana dello scambio ovviamente i cavalli erano dentro il maneggio, sotto la custodia di uno stalliere, ma in compenso al mattino una famigliola di cerbiatti arrivava dal bosco e si affacciava timidamente alle finestre della cucina mentre noi facevamo colazione. Non sapete che risveglio fiabesco… era come essere in un racconto d’altri tempi, dove la natura dialoga con la casa, gli animali fanno parte della vita quotidiana e l’animo si riempie di bei sentimenti, recuperando una dimensione di vita a misura d’uomo che sempre più è difficile trovare.
Nel dettagliato plico pieno di istruzioni sulla casa, ce n’erano due che ci avevano particolarmente colpito: la prima riguardava il gattino di famiglia e ci raccomandava di stanarlo prima che facesse buio perché aveva l’abitudine, ad una certa ora, di nascondersi tra i calzini nell’armadio della camera da letto o da qualche altra parte per non essere estromesso, e l’altra di chiudere tutte le sere la piscina per impedire ai cerbiatti di farsi un tuffo (si fa per dire) notturno e ritrovarseli intrappolati al mattino.
Di tutte le istruzioni trovate in questi anni, queste meritano il premio per originalità.
Ma di questo e altre cucine vi racconterò prossimamente. Stay tuned!