SUPERIORE

Cambio di stagione…in cucina

Cambio di stagione…in cucina

Possiamo non parlare di questo argomento su in-sta-casa? No, non possiamo, perché il tema ci riguarda tutti, da chi abita in un monolocale a chi al posto della cabina armadio ha una vera e propria depandance. Il cambio di stagione è un piccolo trasloco dell’anima che avviene all’incirca due volte l’anno. Il rito del “questo lo tengo, questo lo butto” è tutto tranne che un gesto meccanico. Mentre ci rigiriamo tra le mani quell’abitino di sangallo che magari non indossiamo più da almeno dieci anni parte tutta una hit di ricordi, da quella volta in cui lo abbiamo messo per andare al primo concerto con lui (che magari è stato pure l’ultimo ma sono dettagli, gli inizi sono sempre epici e le fini quasi mai da sottolineare), a quella sera d’agosto a Favignana in cui avremmo voluto restare lì per sempre con quel vestito come guardaroba. A questo punto, mentre va in onda la nostra hit di ricordi, complice quel filo di commozione che ci assale, troviamo più giustificazioni che paia di scarpe nell’armadio che ci assolvono dal fare spazio, e finisce che teniamo tutto. Non sarà un caso che Il magico potere del riordino abbia venduto solo in Italia qualcosa come mezzo milione di copie? Ma se Marie Kondo ha frugato a fondo nei vostri cassetti e in ogni angolo della vostra casa, io non le me la sento di concedermi altrettanta intimità, ma vi invito a fare un viaggio che tra il sapore avvolgente dell’autunno e quello ricco e consistente dell’inverno finirà in una cucina di primavera.

Con la primavera non cambia solo il pantonario del nostro armadio, ma anche quello della nostra tavola. Se questo autunno è stato arancione, rifugio coriaceo come la scorza di una zucca, quella in cui si trasformavano le nostre carrozze ogni sera ben prima della mezzanotte, allora l’inverno che lo ha seguito è stato bianco come un cavolfiore, come la neve che abbiamo visto solo dalla finestra, senza guizzi di colore. Sono sembrati Dieci inverni* in uno che ora ci fanno desiderare una primavera che sia un arcobaleno, che un colore solo non ci basta, che siamo ancora sotto la pioggia ma sta già venendo il sole, perché “pioggia e sole cambiano la faccia alle persone, fanno il diavolo a quattro nel cuore, e passano, e tornano, e non la smettono mai”.

Siamo così, volubili come la primavera, fatta di temporali e di un cielo blu cobalto il secondo dopo, che non sai mai se è già il momento di uscire in costume o se era meglio attrezzarsi con la cerata. E siamo sempre noi, imprevedibili come la primavera, fatta di giorni che si allungano e vestiti che si accorciano, fatta di lunedì assolati e di week end monsonici, è una stagione ironica e beffarda la primavera ma ci trasloca l’anima verso l’estate, che è la vera misura del tempo.

E intanto che riponiamo negli angoli più remoti dell’armadio i vestiti che non metteremo fino al prossimo autunno, intanto che impacchettiamo i dolori dell’inverno e mettiamo in sacchetti sotto vuoto il freddo e la fatica, ci prepariamo a scoprire la pelle e bruciare al sole. Senza quasi che ce ne accorgiamo il cambio di stagione si compie anche in cucina, ortaggi monolitici e rassicuranti come la zucca e il cavolfiore lasciano il posto ad altri dalla silhouette flessuosa ed elegante come gli asparagi, o addirittura a piccole perle come fave e piselli, che escono dai loro gusci, spesso con un rito collettivo di mani che sgranano, sgusciano e ogni tanto assaggiano. A noi, se ci pensate, succede la stessa cosa, ci togliamo i vestiti pesanti, e uno strato dopo l’altro, come piccole matrioske, diventiamo leggeri. Ci lasciamo toccare dalla vita, e se per caso ci scottiamo, basterà tenere a portata di mano un buon doposole.

Questa è la mia hit di primavera, gli ingredienti sono per due persone ma le dosi a sentimento sono sempre le migliori!

* Dieci inverni, Valerio Mieli (2009)

SPAGHETTONI CON PESTO DI FAVE E MANDORLE

“Scende piano la notte
Sui ricordi di Roma
C’è una donna che parte
E un uomo che corre
Forse vuole fermarla”

(Luca Barbarossa)

  • mezzo chilo di fave
  • 40 g di pecorino romano
  • 40 g di mandorle con la buccia
  • 200 g di spaghettoni

Sgusciate le fave eliminando sia il bacello che la buccia di ciascuna fava. Tenete da parte una manciata di fave e mettete le altre nel bicchiere del minipimer col pecorino e 30 g di mandorle, aggiungete pepe e tantissimo olio crudo e frullate. Spadellate le fave che avete tenuto da parte per due minuti con olio e sale. Tostate le mandorle avanzate e tritatele grossolanamente. Cuocete gli spaghettoni al dente, conditeli col pesto di fave e alla fine aggiungete le fave spadellate, la mandorle tritate e un’altra spolverata di pecorino.

SPAGHETTI GROSSI QUADRATI CON PESTO DI ZUCCHINE, BASILICO E PISTACCHI

“Preferirei del verde tutto intorno
Vestiti da Sandra che io faccio il tuo Raimondo…”

(Calcutta)

  • 6 zucchine medio-piccole a buccia chiara
  • 10 foglie di basilico
  • 40 g di pistacchi
  • 1 cipolla di Tropea piccola
  • 30 g di parmigiano
  • spaghetti grossi quadrati (se ne fate meno di 100 g a testa non vi meritate la ricetta)

Soffriggete la cipolla tritata con un po’ d’olio, aggiungete 4 delle 6 zucchine tagliate a rondelle, salate, pepate e cuocete per 10-15 minuti. Frullate le zucchine con il basilico e pistacchi. Tagliate le altre 2 zucchine a rondelle sottili, conditele con olio e sale e cuocetele 10 minuti in forno, se serve concludete con qualche minuto di grill per renderle più croccanti.

Scolate la pasta molto al dente, mantecateli col pesto, il parmigiano, un mestolo di acqua di cottura e olio crudo. Servite gli spaghetti completando con le zucchine arrostite al forno e qualche pistacchio tritato.

POLPETTE DI CUORI DI CARCIOFO E NOCCIOLE

“Ed io rimango qui, io rimango qui
Con questo cuore in mano
Lasciatemene un grammo
Il resto è vostro, però non esageriamo…”

(Levante)

  • 4 carciofi
  • aglio
  • prezzemolo
  • 40 g di parmigiano
  • 40 g di nocciole
  • noce moscata
  • un uovo
  • pangrattato
  • 100 g di yogurt greco

Per 12 polpette: stufate i carciofi piccoli con olio, sale, aglio e prezzemolo. Nel mixer tritate le nocciole poi aggiungete i carciofi, il parmigiano, noce moscata come se non ci fosse un domani, un uovo, ancora un po’ di sale e pepe e amalgamate col mixer.  Poi aggiungete e incorporate a mano pangrattato, tanto quanto basta per rendere il composto lavorabile per fare delle polpette. Ripassatele nel pangrattato, disponetele su una teglia e condite con un filo d’olio. Cuocetele 30 minuti in forno e servitele con yogurt greco condito con sale, pepe, olio e limone.

Esagerate e mangiatele tutte!

ZUPPA THAI AGLI ASPARAGI E PISELLI CON LATTE DI COCCO

“Tu che credevi che oramai le tue piantine
Si eran seccate e non sarebbero cresciute più
Hai aspettato un po’, ma senti come piove
Sulla tua testa, senti come viene giù…”

(Jovanotti)

  • 200 g di asparagi
  • 100 g di piselli freschi
  • 100 g di patata
  • 1 scalogno
  • 200 ml di latte di cocco
  • una manciata di anacardi non salati
  • 1 cucchiaino di curry
  • mezzo lime

Tritate lo scalogno e soffriggetelo con un cucchiaio d’olio, aggiungete gli asparagi tagliati a rondelle (a eccezione delle punte che terrete da parte insieme a una cucchiata di piselli), la patata a cubetti e i piselli. Aggiungete un cucchiaino di curry. Coprite a filo con acqua, portate a ebollizione e fate cuocere per circa 20-25 minuti. Ora aggiungete anche il latte di cocco, il succo di mezzo lime e il sale e fate prendere di nuovo bollore cuocendo per altri 5 minuti. Spegnete e passate al minipimer.

Prendete le punte di asparagi che avevate messo da parte, tagliatele a metà nel senso della lunghezza e saltatele 5 minuti in padella con olio d sale insieme ai piselli crudi che avevate conservato.

Servite la zuppa calda in una serata di pioggia di primavera e completate ogni piatto con le verdure croccanti e gli anacardi spezzettati grossolanamente.

CHIPS DI ZUCCHINE CON FARINA DI MAIS

“Combattere la propria dipendenza
dipendenza dipendenza
riuscire in qualche modo a fare senza
a fare senza fare senza
capire dove sta la differenza
fra il vizio e l’esigenza
è una questione di coerenza
di coerenza.”

(Daniele Silvestri)

  • 4 zucchine a buccia chiara
  • 4 cucchiai di farina di mais fioretto

Tagliate le zucchine (o la verdura che preferite, io ho provato anche con melanzane e peperoni, stupendi!) a bastoncini, le condite con sale e olio e mescolate bene, con le mani magari. Poi aggiungete un cucchiaio di farina di mais per ogni zucchina e mescolate di nuovo così aderisce e ottenete una panatura super croccante. Disponetele distanziate su una teglia di carta da forno e cuocetele 10 minuti a 180° + 5 minuti di grill. Se scegliete melanzane o peperoni prolungate un po’ il tempo di cottura. Provatele e ditemi se non vi creano dipendenza?

PANE TOSTATO, FAVE FRESCHE E PECORINO

“Serve pane e fortuna
serve vino e coraggio
soprattutto ci vogliono
buoni compagni di viaggio…”

(Ligabue)

  • 2 fette di pane ai cereali
  • mezzo chilo di fave fresche
  • 50 g di pecorino romano

Sgusciate le fave eliminando sia il bacello che la buccia di ciascuna fava. Conditele con olio buonissimo, sale e pepe macinato al momento. Nel frattempo tostate il pane poi fuori dal forno cospargetelo con le fave fresche, il pecorino a scaglie e altro olio crudo. Mangiatele con un bicchiere di vino rosso e fate buon viaggio in questa primavera.

POLPETTONE DI TACCHINO, ZUCCHINE E ERBE AROMATICHE FARCITO CON ASPARAGI E PISELLI

“Anche se il nostro maggio
Ha fatto a meno del vostro coraggio…”

(Fabrizio De André)

Mescolate carne di tacchino macinata, un uovo, parmigiano, noce moscata, sale e pepe e un trito di erbe, per me salvia, prezzemolo, basilico e timo, poi aggiungete anche una zucchina grattugiata e spadellata con poco olio e sale. Aggiungete pan grattato (senza esagerare) per dare densità.

Stendete il composto su un foglio di carta da forno, distribuite sopra asparagi e piselli che avrete sbollentato per 5 minuti. Arrotolate, spolverare con un po’ di pangrattato e cuocete in tegame 20-30 minuti con altre erbe aromatiche, tipo rosmarino e salvia. Girate un paio di volte durante la cottura, sfumate con vino bianco e se serve aggiungete un po’ d’acqua come fondo di cottura. Potete cuocerlo anche in forno, io preferisco la cottura in tegame perché resta più morbido e succoso.

Dosi a sentimento, so che ne avete.

 

Laura, cosa ti fa stare veramente bene? "Il mare e cucinare!". Romagnola doc con il sale e la cucina nel dna, si divide tra Milano e la Romagna. Cucina da sempre e mette piede per la prima volta in barca nel 2007 al Centro Velico Torre Guaceto dove ha conosciuto Elisabetta, e da allora non è più scesa a terra... o quasi. Quando non è in barca anima una community di appassionati di cucina a cui apre la porta di casa per accoglierli intorno alla tavola dove, sotto la sua regia, fanno equipaggio ai fornelli diventando cuochi per una sera. Questo progetto ha viaggiato in tante cucine d'Italia in un vero e proprio tour e la prima tappa è stata Torino di cui Laura è molto innamorata.

Commenti (2)

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    Chiara

    Grazie x l’infornata di ricette primaverili!!

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    Laura

    Eh sì, mancavo dal blog da un po’ e mi sembrava giusto condividere un’infornata di ricette!!

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